Mario Bernardo
Aveva frequentato il liceo classico ma dovette interrompere gli studi di Ingegneria perché, con la guerra, è richiamato alle armi. Ufficiale alpino in Alto Adige, diviene partigiano delle Brigate Gramsci con i nomi di battaglia “Marino” e “Bela Kun” prima e poi “Radiosa Aurora”, scelto da un romanzo di Jack London. Più volte rischia l'arresto per le sue azioni, scampa ai pesantissimi e sanguinosi rastrellamenti del Monte Grappa dell'estate '44, e continuò a operare nella Divisione Belluno fino alla Liberazione. Alla fine del conflitto bellico rifonda la polizia a Trento e inaugura la sezione locale dell'ANPI. Tornato alla vita civile, è redattore dell'edizione triveneta di “Milano-Sera” e de “l'Unità”. In seguito si trasferisce a Roma per lavorare nel cinema come sceneggiatore e direttore della fotografia, oltre che insegnare per ben venticinque anni Tecnica della ripresa al Centro Sperimentale di Cinematografia. Autore delle immagini di più di quattrocento tra lungometraggi, documentari, sceneggiati tv e short pubblicitari, ha firmato la fotografia di Comizi d'amore e Uccellacci e Uccellini di Pier Paolo Pasolini e in precedenza del cortometraggio Il delitto Matteotti di Giovanni Pirelli e Nelo Risi. Tra le opere televisive, ricordiamo Il conte di Montecristo. Nel 2003 era tornato a Bieno. Le sue esperienze partigiane sono raccolte nel libro Il momento buono. Il movimento garibaldino bellunese nella lotta di liberazione del Veneto (edizioni Ideologie, 1969).