Marisa Diena
Marisa Diena, di famiglia ebraica torinese appartenente alla media borghesia, nel corso della Seconda guerra mondiale si trasferisce a Roma per tornare, dopo la caduta di Mussolini, nella città sabauda. Da qui, subito dopo l’armistizio dell’8 settembre, prende la via della montagna assieme ai fratelli Giorgio e Franco (quest’ultimo morirà in azione nell’ottobre ’44).
Col nome di battaglia “Mara”, inizialmente come staffetta, Marisa partecipa alla Resistenza sotto il comando di Pompeo Colajanni “Barbato”; nel 1944 è incaricata di organizzare il servizio informazioni della 4ª Brigata Garibaldi e, in seguito, passa a occuparsi dei Gruppi di difesa della donna.
Iscritta al Pci dal luglio ’44, nel dopoguerra partecipa alle lotte dei contadini pugliesi, è docente nella Scuola nazionale femminile del partito (dal 1949) e responsabile delle donne nel Comitato regionale piemontese fino al 1957, quando termina la sua esperienza come funzionaria.
Negli anni successivi è insegnante di scuola media, senza mai tralasciare la passione sociale e politica. Militante dell’ANPI, dal 1987 vi ricopre incarichi di responsabilità fino alla Presidenza Onoraria del Comitato Provinciale di Torino, mantenuta fino al giorno della scomparsa.
Diena ha raccolto le esperienze della lotta contro i nazifascisti e le sue memorie nei volumi “Guerriglia e autogoverno. Brigate Garibaldi nel Piemonte occidentale 1943-’45” (1970) e “Un intenso impegno civile: ricordi autobiografici del Novecento” (2006).