Massimiliano Erasi
Era entrato nell'Aeronautica militare nel 1928 e aveva prestato servizio in numerosi aeroporti, partecipando durante il secondo conflitto mondiale a molte azioni belliche con gli aerosiluranti. Dopo l'8 settembre 1943, Erasi (il suo nome era originariamente Errath, ma aveva dovuto italianizzarlo nel 1934, in base agli accordi tra Germania e Italia), prese parte alla Guerra di liberazione, nei ruoli della ricostituita Aeronautica militare italiana, al comando del 132° Gruppo da bombardamento. Nel febbraio del 1945, durante un'incursione sui Balcani, l'aereo del maggiore Erasi (un bimotore americano "Martin Baltimore"), fu abbattuto dalla contraerea tedesca.
Questa la motivazione della MdO alla sua memoria: "Abile pilota, valoroso combattente, esemplare comandante, dava continue luminose prove delle più elevate virtù militari, esponendosi sempre, oltre il dovere, nelle più audaci e rischiose azioni di siluramento. Dopo l'armistizio si votava tutto alla rinascita dell'Arma, cui era tenacemente avvinto da solida fedeltà e da illimitata passione. In una importante azione di bombardamento su di una munita base costiera germanica, persisteva come sempre nella guida della sua formazione, fra le fitte maglie della reazione avversaria violenta e precisa. Colpito in pieno, precipitava in fiamme con il proprio equipaggio, dinanzi alle prore dei gregari, infrangendosi contro il sacro suolo conteso della Patria".
Nel dopoguerra, al maggiore Erasi sono state intitolate strade a Roma e a Rimini.