Maurizio Macciantelli
Il giovane operaio, poco dopo l'armistizio, aveva costituito il primo Distaccamento garibaldino "volante" della Valle Olona. Macciantelli fu mortalmente colpito, proprio durante una delle sue audaci azioni: l'attacco ad un camion dei tedeschi. Il cadavere dell'operaio fu subito utilizzato dai fascisti per terrorizzare la popolazione di Busto Arsizio: legato per i piedi a un carro, Macciantelli fu trascinato lungo le strade della cittadina per "dare una lezione" agli abitanti. La risposta della Resistenza venne poco dopo: la 102ª Brigata Garibaldi prese il nome del giovane, il cui cadavere era stato così brutalmente trattato. Nel dopoguerra, un semplice cippo (un tronco di colonna poggiato su un masso), è stato eretto, a fianco della strada per Lonate, sul luogo dove il giovane operaio era stato raggiunto dai proiettili dei tedeschi; negli anni, la fotografia del ragazzo è stata più volte asportata dal cippo, senza che siano mai stati identificati i vandali. Portano il nome di Maurizio Macciantelli vie di Nova Milanese e di Cassano Magnago.