Michelangelo Peroglio
A diciotto anni si era arruolato nell'Aeronautica e, dopo aver seguito un corso per elettromeccanici a Firenze, era passato in forza al Distretto militare di Torino. Dopo l'armistizio fu tra i primi a raggiungere i gruppi partigiani che si andavano organizzando nelle valli di Lanzo. Il ragazzo si distinse subito per capacità ed ardimento, tanto che fu nominato comandante di distaccamento della 80a Brigata Garibaldi della IV Divisione Piemonte. Cadde combattendo contro i tedeschi. Così è ricordato nella motivazione della ricompensa al valore: "Giovane combattente della lotta di liberazione, già più volte distintosi per ardimento e per generosa dedizione, partecipava volontario ad una azione di pattuglia in presenza di grosse forze tedesche. Rimasto isolato ed accerchiato da una cinquantina di militari delle SS, con fermo cuore ingaggiava il combattimento che, opportunamente sfruttando le asperità del terreno montano, riusciva a protrarre per un paio di ore, anche dopo essere stato seriamente ferito. Rimasto senza munizioni per il suo moschetto, rifiutava fieramente la resa offertagli da un ufficiale e contro le SS avanzanti lanciava le bombe a mano che gli erano rimaste. Fulminato dal fuoco, cadeva da prode sul campo imponendosi, per il suo valoroso contegno, all'ammirazione del nemico, che rendeva alla salma gli onori militari". A Michelangelo Peroglio è stata intitolata una strada di Roma.