Michele Vicari
Era entrato a far parte, in montagna, della 42ma Brigata "Walter Fontanella" della III Divisione Garibaldi "Tonani", nella quale assolveva al compito di intendente. Vicari era anche impegnato a mantenere i collegamenti con la 24ma SAP "Lino Rissone" di Torino, della quale era stato caposquadra. Il ferroviere palermitano si distinse particolarmente in Valle di Susa, durante i furiosi rastrellamenti tedeschi e fascisti dell'ottobre 1944. Ammalatosi, Vicari tornò nella città dove abitava, ma non rinunciò a diffondere le sue idee di libertà e di democrazia. Denunciato da un fascista, fu prelevato nella sua casa di via Susa 11 ed eliminato, a pochi giorni dalla Liberazione, dai brigatisti neri all'angolo di via Susa con via Casalis. Qui è ricordato oggi da una targa. Di Vicari si fa memoria anche alla stazione di Porta Nuova, (in una lapide fatta apporre, per iniziativa del CLN ferroviario, a ricordo dei ferrovieri caduti del Compartimento di Torino) e in quella dedicata agli "Eroi della lotta partigiana caduti per la libertà" del quartiere Cit Turin.