Modesta Rossi
Edoardo Succhielli (Renzino) - comandante della formazione partigiana nella quale operava Dario Polletti, marito di Modesta - in un libro sulla Resistenza tra l'Arno e la Chiana, pubblicato nel 1979, parla così della giovane contadina: "Al primo posto dovrei collocare la nostra contadina, cuoca animatrice, staffetta, portatrice di armi e di sorrisi". Modesta Rossi, nonostante fosse madre di cinque figli piccoli (il maggiore aveva sette anni), si era dedicata con tutto il suo impegno alla Resistenza, quando il marito aveva raggiunto i partigiani. Nel giugno del 1944, quando i tedeschi scatenarono feroci rastrellamenti in Val di Chiana, giunsero anche - forse indirizzati da un delatore - alla casa dei Polletti. Sorpresa nella sua abitazione mentre accudiva ai bambini, Modesta rifiutò di dare informazioni ai rastrellatori, che cercavano il marito e altri partigiani. La giovane donna teneva in braccio il bambino più piccolo, di tredici mesi. Furono uccisi, lei e il figlioletto, a colpi di pugnale. Il corpo di Modesta, col bimbo ancora stretto al seno, fu poi ritrovato, con quelli di altre quattro vittime, in una capanna data alle fiamme.