Mons. Giuseppe Maria Palatucci
Accolto nel 1906 dai frati francescani di Ravello, nel 1912 conseguiva la laurea in filosofia presso la Pontificia Università Gregoriana. A ventitré anni, il 22 maggio 1915, l'ordinazione a sacerdote a Montella e, lo stesso giorno, la partenza per il fronte. Dopo la guerra nuova laurea in teologia, seguita da tre anni di insegnamento nel suo Ordine, e quindi il rettorato nel Collegio francescano di Ravello. Eletto vescovo della diocesi di Campagna, tra le più povere del Sud, ebbe modo di manifestare appieno il suo spirito umanitario quando, nel giugno del 1940, il regime fascista fece allestire nella zona due campi di concentramento per ebrei. Il vescovo aveva un nipote, Giovanni Palatucci, funzionario di polizia a Fiume. Si accordarono per far affluire a Campagna i perseguitati, che Giovanni non riusciva a far espatriare. Così molti poterono salvarsi. Nel dopoguerra, padre Palatucci si oppose con molta determinazione al Fronte popolare, ma il suo comportamento altruistico (quando morì, fu un problema persino trovargli vestiti adatti alla cerimonia funebre), lo fece rimpiangere anche dagli avversari politici. Alla memoria del vescovo francescano, il 25 aprile 2007, il Presidente della Repubblica ha assegnato il massimo riconoscimento al merito civile.