Nello Niccoli
Aveva partecipato alla Prima guerra mondiale e, negli anni Venti, fu tra i fondatori a Firenze di quel “Circolo di cultura” che nel 1924 sarebbe stato distrutto dagli squadristi. Fece poi parte, coi fratelli Rosselli e Piero Calamandrei, del gruppo "Non mollare", che organizzò l’espatrio in Francia di Gaetano Salvemini. Nel 1940, richiamato come ufficiale superiore del Genio, Niccoli fu inviato in Libia, di dove rientrò due anni dopo molto malato. Collocato in congedo, nel dicembre 1943 Niccoli entrato in contatto col Partito d’Azione, si mise, col nome di copertura di “Sandri”, al comando della struttura militare del PdA, rappresentandola nei primi mesi del 1944 nel CTLN (Comitato Toscano di Liberazione Nazionale), composto dal democristiano Nereo Tommasi, come vicecomandante, dal comunista Luigi Gaiani con incarico di commissario politico, dal socialista Nino Del Poggetto, vice commissario, e dal liberale Achille Mazzi come capo di stato maggiore. Il CTLN, chiamato “Comando Marte”, preparò i piani per far confluire in città le formazioni partigiane incaricate di sostenere l’insurrezione popolare. Fu così che Firenze fu la prima grande città italiana nella quale gli Alleati trovarono, al loro arrivo, un governo locale già funzionante e sostenuto dai cittadini. Nel capoluogo toscano una lapide, collocata “dalla cittadinanza riconoscente” sulla casa dove Nello Niccoli visse i suoi ultimi anni, ricorda che “… nel circolo di cultura del "Non Mollare" e infine nel Partito d’Azione tenne fede agli ideali di Giustizia e Libertà. Valoroso ufficiale nelle due guerre guidò nell’agosto 1944 la vittoriosa battaglia per la Liberazione di Firenze”. L’Istituto Storico della Resistenza in Toscana, del quale Niccoli fu cofondatore e presidente, conserva oggi un prezioso “Fondo Nello Niccoli” di documenti, lettere e cimeli.