Nino Ricciardi
Chiamato alle armi in Marina nel 1941, l'8 settembre del 1943 si trovava a Trieste, imbarcato come fuochista sul cacciatorpediniere "Spada". Riuscito a sfuggire alla cattura da parte dei tedeschi, tornò in Liguria e, a Migliarina si collegò alle organizzazioni della Resistenza. Nel dicembre del 1944 il giovane entrò a far parte del Battaglione "Vanni" della Brigata Garibaldi. Era comandante di un plotone quando cadde in combattimento nel tentativo di ostacolare i tedeschi in ritirata facendo saltare il ponte di Graveglia. Questa la motivazione della ricompensa al valore che gli è stata conferita nel 1947: "Marinaio imbarcato su di una unità della Marina Militare nelle acque di Trieste, l'8 settembre 1943 sfuggiva alla cattura da parte dei tedeschi e raggiungeva nella natia Liguria le formazioni partigiane che già combattevano l'oppressore. Primo fra i primi nelle imprese più rischiose, sempre alla testa della sua squadra, fu animatore e trascinatore dei compagni contro un nemico numericamente superiore. Conquistata una posizione particolarmente importante per ostacolare i movimenti del nemico, la manteneva valorosamente nonostante i ripetuti violenti contrattacchi avversari. Congelato agli arti inferiori per inclemenza del clima, non volle riposo e partecipava a nuove azioni sempre emergendo per valore e sprezzo del pericolo. Ferito rifiutava ancora soccorsi per non allontanarsi dalla lotta ormai decisiva per le sorti della Patria e, mentre incalzava il nemico in ritirata, cadeva colpito al cuore. Magnifica figura di eroico partigiano che tutto diede alla Patria".