Orazio Petruccelli
Dopo essere stato allievo nella Legione Carabinieri di Roma, era stato inviato, come sottotenente di complemento, a Cefalonia con la Divisione "Acqui". Alla testa dei suoi uomini partecipò agli scontri contro i tedeschi fornendo grandi prove di coraggio (tra l'altro, sulla piazza di Argostoli, principale centro di Cefalonia, ammainò, sotto gli occhi di numerosi militari tedeschi, la bandiera con la croce uncinata ed innalzò il Tricolore). Catturato dal nemico dopo giorni di combattimenti, Petruccelli fu fucilato sul posto.
La massima ricompensa al valor militare gli è stata conferita con questa motivazione: "Comandante dì plotone carabinieri della Divisione " Acqui ", si rivelava tra i primi accesi e tenaci assertori della lotta contro il tedesco a Cefalonia. Mentre perduravano ancora le trattative, sfidando un picchetto armato tedesco - sorpreso da tanta audacia - ammainava la bandiera germanica issata oltraggiosamente dal nemico nella piazza di Argostoli innalzando nuovamente la bandiera italiana. Durante la aspra e sanguinosa battaglia, sempre presente dove maggiore era il pericolo, confermava in ogni circostanza il suo militare ardimento, trascinando con l'esempio i suoi uomini ad epica lotta. Catturato dai tedeschi e sottoposto a fucilazione affrontava la morte con fierezza e dignità di soldato. Fulgido esempio di fedeltà alla Patria ed attaccamento al dovere".
A ricordo di Orazio Petruccelli sono state intitolate strade nella sua città natale e a Napoli.