Oreste Rossi
Aveva tre figli e, così come i suoi ragazzi, Oreste Rossi, dopo l'armistizio, si era subito impegnato, malgrado la non più giovane età, nella Resistenza piemontese. Il figlio Bruno, giovanissimo (era nato nel 1926), comandava, infatti, una brigata della I Divisione "Matteotti" e, più volte ferito in combattimento, sarebbe stato decorato di Medaglia di bronzo dopo la Liberazione. Francesco, il più vecchio (classe 1912), era alla testa di formazioni partigiane nel Torinese, in Valle d'Aosta e nel Monferrato; anch'egli, più volte ferito, sarebbe stato suo volta insignito, a guerra finita, di Medaglia d'argento. Italo, caduto a Cuorgnè a trent'anni, avrebbe ricevuto la massima ricompensa militare alla memoria. La morte di Italo non distolse il padre dalla lotta contro i nazifascisti. Fu così che, quando ormai si profilava la vittoria contro gli occupanti, l'anziano partigiano fu ferito durante un combattimento a Castagneto Po, in provincia di Torino. Caduto in mano al nemico, Oreste Rossi fu portato nell'Astigiano. Per giorni resse a pesanti interrogatori e, nonostante le sevizie, nulla rivelò che potesse compromettere i compagni. Infine, fu condannato a morte e fucilato.