Otello Bonvicini
Attivo antifascista, nel 1938 era stato nominato segretario della Federazione giovanile socialista bolognese. Dopo l'8 settembre 1943 divenne comandante della III Brigata "Matteotti" e rappresentante del Partito socialista nel Comando delle SAP di Bologna. Catturato sul finire del marzo 1945, i fascisti lo torturarono e lo fucilarono pochi giorni prima della Liberazione.
Alla memoria di Bonvicini, la Medaglia d'oro al valor militare è stata attribuita con questa motivazione: "Comandante della Brigata «Matteotti - Città di Bologna», veniva con l'inganno catturato dal nemico. Sottoposto a innumerevoli sevizie, ne sopportava il tormento fino al limite delle umane forze, senza fare rivelazione alcuna che potesse compromettere l'organizzazione partigiana. Condannato alla pena capitale, cadeva sotto i colpi del plotone di esecuzione mentre trovava ancora la forza di inneggiare alla Patria. Fulgido esempio di puro eroismo".
Al nome dell'eroe della Resistenza, a Bologna hanno intitolato una via.