Ottorino Pesenti
Nato a Trieste nel 1910, fucilato a Trieste il 5 ottobre 1944, impiegato.
Occupato presso il "Lloyd Triestino", dopo l'8 settembre 1943 cominciò a collaborare con il movimento "Giustizia e Libertà". Utilizzando automezzi della società per la quale lavorava, Pesenti, che già diffondeva stampa clandestina, prese contatto con le formazioni partigiane del Friuli-Venezia Giulia per rifornirle di viveri. Essendosi troppo esposto, il patriota "giellista" finì per cadere nelle mani dei nazifascisti. Nell'ottobre del 1944, l'impiegato fu portato nel "bunker" del Comando delle SS di Trieste e, per alcuni giorni, sottoposto a tortura. Gridò ai suoi carnefici: "Vigliacchi, fate presto, ammazzatemi presto. Viva l'Italia libera!".