Paride Allegri
Il futuro partigiano Paride Allegri, nome di battaglia “Sirio”, ancora studente all’Istituto Agrario “Zanelli”, alla metà degli Anni '30, compie la sua prima formazione etico-politica all’oratorio di San Rocco, che ha tra i suoi animatori il giovane e futuro monaco Giuseppe Dossetti. Presto intraprende la sua personale sintesi dei princìpi cristiani con quelli della pace, della giustizia sociale e dell’antifascismo, divenendo comunista.
L’8 settembre ’43, Paride sta prestando servizio in un reparto dell’Aeronautica col grado di Tenente: all’eclissarsi dei suoi superiori risponde facendo distribuire armi alla popolazione. Rientrato a casa, col fratello Leandro tenta di dare vita, senza successo, a un primo nucleo resistente sui monti intorno a Collagna. Stabiliti contatti con altri giovani della zona intorno a Reggio, a giugno 1944 entra a far parte di una formazione SAP, della quale è nominato Capo squadra in una riunione a Cavriago, dove ritrova anche Dossetti. Dal dicembre, col grado equivalente di Maggiore, è comandante di tutta la 76ª Brigata, operante nel quadrilatero a sud della via Emilia, fino alla pedecollina, tra i fiumi Enza e Secchia.
A guerra finita, fin dal giugno ’45, si impegna per conto dell’ANPI nella nascita del Convitto-scuola “Luciano Fornaciari” per la formazione culturale e professionale degli ex combattenti. Dopo i fatti d’Ungheria del ’56 non rinnova più la tessera del PCI, mantenendo per tutta la vita solo quella dell’ANPI. Dal 1958, per vent’anni, è dirigente del Servizio del Verde pubblico a Reggio Emilia, divenendo punto di riferimento del movimento per la tutela del paesaggio. Paride Allegri ha ripercorso le sue battaglie ideali nell’autobiografia “Il viaggio di un resistente. Per un mondo fraterno senza armi e rispettoso del creato” (2006).