Pasquale Balsamo
Sentendosi morire, Balsamo ha fatto l'ultima telefonata a Rosario Bentivegna. Il vecchio compagno ed amico, medico, non ha fatto in tempo ad arrivare. L'antica amicizia risaliva ai tempi della Resistenza romana e si era rafforzata negli anni, soprattutto quando Pasquale e Rosario avevano dovuto affrontare i processi per l'azione di via Rasella: quello dei GAP romani contro la colonna della "Bozen" (32 militari altoatesini, utilizzati da Kappler a Roma in funzioni di polizia, saltati in aria), era stato - hanno concluso i giudici - un legittimo atto di guerra. Prima di quella di via Rasella, Balsamo, seppur giovanissimo, si era distinto in numerose azioni partigiane. Per una di queste, era finito in carcere per "tentata rapina". In realtà, i gappisti miravano a Vittorio Mussolini, uno dei figli del dittatore, ma alcuni dei poliziotti che avevano sorpreso i patrioti riuscirono ad essere convincenti e a far passare l'agguato come un "delitto comune".
Dopo la liberazione di Roma, Pasquale Balsamo, così come altri gappisti romani, continuò la lotta contro i nazifascisti arruolandosi nel Gruppo di combattimento "Cremona" e fu decorato, sul campo, di Medaglia di bronzo e della Croce al valor militare.
Dopo la guerra (al 1947 risale la sua iscrizione all'Ordine dei giornalisti), fu per sedici anni cronista, redattore e notista parlamentare all'Unità.Nel 1961, passato come dirigente all'Automobile Club d'Italia, divenne direttore della rivista l'Automobile.Ha pubblicato molti libri di carattere tecnico (da ricordare l'invenzione per la RAI della trasmissione "Onda verde"), ma è da citare, soprattutto, la sua Storia della Costituzione raccontata da Umberto Terracini.