Pierfranco Bonetti
Nel marzo del 1941 si era arruolato ed era stato assegnato, come sottotenente di complemento, al 14° Reggimento Genio di stanza a Belluno. Trasferito nel Montenegro, Bonetti si trovava a Podgoritza allorché fu annunciato l'armistizio. Unitosi ai partigiani jugoslavi, prese parte alla lotta contro i tedeschi e dopo aver combattuto in diverse azioni, cadde in uno scontro nel Sangiaccato.
La motivazione della Medaglia alla sua memoria recita: "Ufficiale del genio, all'onta della resa preferiva l'incerto destino del ribelle della montagna. Raccolti ed organizzati parecchi militari sbandati, a capo di essi combatteva a fianco di una formazione partigiana della zona il cui comandante, in riconoscimento del suo slancio e del suo spirito combattivo, gli affidava il comando di una compagnia. Riunitosi finalmente ai fratelli italiani combattenti in Balcania, ne seguiva le sorti, percorrendo migliaia di chilometri tra sacrifici e privazioni di ogni genere. Nel corso di un duro combattimento contro bande musulmane albanesi, accerchiato da un forte ed agguerrito contingente nemico ed in difficile situazione, resisteva con accanimento per parecchie ore, fornendo mirabile esempio di ardore combattivo e di eroismo. Colpito a morte chiudeva, sul campo di battaglia, la sua giovinezza eroica, tra i propri soldati da lui guidati in ogni circostanza al combattimento con eccezionale coraggio".
A Pierfranco Bonetti è stata intitolata una via a Roma, nel quartiere Spinaceto; a Milano, nella zona di Città Studi, porta il suo nome una scuola elementare.