Piero Pergoli
Nato in una famiglia di mazziniani (il nonno materno, Fortunato Canaletti, aveva subito il carcere del Governo pontificio), ottenne la laurea in medicina con duri sacrifici. A 15 anni era già militante del Partito repubblicano e a 18 era già stato processato per "vilipendio delle istituzioni". Piero Pergoli, che aveva partecipato alla Prima guerra mondiale come volontario e che, nell'ottobre del 1917, medico di battaglione, era finito nei campi di prigionia austriaci, nel primo dopoguerra fu tra i più fieri oppositori del fascismo nelle Marche. Direttore dal 1919 al 1921 del periodico repubblicano Lucifero, Pergoli subì dagli squadristi feroci aggressioni e la notte del 27 dicembre 1922 fu gravemente ferito a rivoltellate. Questo Repubblicano difficile - come ebbe a titolare la sua biografia Michele Milozzi - nonostante le violenze, nel 1924 accettò di candidarsi per il PRI alle elezioni politiche. Però, lo stesso giorno del voto, Piero Pergoli fu sequestrato dai fascisti e costretto a lasciare, insieme alla madre, la sua casa di Porto San Giorgio. Durante gli anni del regime, al medico fu in ogni modo impedito di esercitare la professione. Radiato dall'Albo dei medici, rimosso dal grado di ufficiale, Pergoli non rinunciò mai alla lotta antifascista. Nel 1929 aveva aderito a "Giustizia e Libertà" e nel 1942, iscritto al Partito d'Azione, ne assicurò (appoggiato da tutti i suoi familiari), l'organizzazione clandestina nelle Marche. Arrestato nel maggio del 1943 e deferito al Tribunale speciale con un gruppo di compagni, non fu processato perché sopravvenne la caduta di Mussolini. Tra i costruttori, ad Ancona, del CLN delle Marche che comprendeva Partito comunista, Partito d'Azione, Partito socialista e Democrazia cristiana, già nel settembre del 1943 Piero Pergoli è alla testa dei gappisti di Falconara, che svilupperanno la loro lotta contro i nazifascisti e, con l'avanzata degli Alleati, in molti si arruoleranno come volontari nel CIL, al seguito dell'Ottava armata. Nell'immediato dopoguerra Piero Pergoli fu presidente dell'Ordine dei medici della provincia di Ancona. A suo nome sono state intitolate una via di Falconara Alta, l'attivissimo "Centro di cultura" di Falconara Marittima, e la sezione di Fermo dell'Associazione mazziniana italiana.