Piero Ventura
Comunista dal Congresso di Livorno, Ventura fu segretario di Amedeo Bordiga. Arrestato nel 1926 e processato dal Tribunale speciale, fu condannato a cinque anni di confino. Dopo il soggiorno coatto a Ponza fu rilasciato, ma considerato "elemento pericoloso, capace di guidare le masse in rivolta" fu sottoposto a sorveglianza speciale per tutta la durata della dittatura fascista.
Con l'armistizio, Ventura entrò come partigiano nella "Banda Di Vincenzo", combattendo, nonostante la non più giovane età, sino alla liberazione dell'Aquila. Il 13 giugno del 1944 fu nominato dal CLN questore della città abruzzese e fu in seguito responsabile dell'Ufficio epurazioni. Nel 1946 Ventura fu eletto consigliere comunale e, alla fine del mandato, cessò l'attività pubblica.