Pietro Inzani
Tenente medico durante la Seconda guerra mondiale, dopo l'8 settembre 1943 fu tra i primi organizzatori della Resistenza in Val d'Arda ad Est di Piacenza. Tra i comandanti della 38ma Brigata Garibaldi, Inzani era stato chiamato a far parte del Comando unico delle formazioni piacentine (che durante la guerra di Liberazione ebbero oltre mille caduti), come capo di stato maggiore. Ai primi di gennaio 1945 Inzani, a cui era stato affidato il comando del settore Val Nure, ebbe uno scontro a fuoco con i nazifascisti. Ferito e catturato, dopo essere stato brutalmente torturato fu trascinato davanti al plotone di esecuzione e fucilato. Alla memoria del valoroso partigiano è stata conferita la Medaglia d'argento con questa motivazione: "Già distintosi nella guerra partigiana come organizzatore infaticabile e come capace e volenteroso comandante ripetutamente sperimentato in duri combattimenti e difficili situazioni, nel corso di un rastrellamento e nell'esercizio della sua attività di comando, cadeva in mani nemiche dopo essersi strenuamente battuto ed aver riportato grave ferita. Con esemplare fierezza rivendicava davanti al tedesco l'onore di essere partigiano e di combattere per la libertà della patria. Seviziato e portato davanti al plotone di esecuzione, cadeva da forte". Un cippo sul luogo dell'esecuzione ricorda Pietro Inzani, al quale è stata anche intitolata una scuola di Ferriere.