Pietro Marchisio
Capitano presso il Comando della Divisione "Taurinense", che era allora dislocata nel Montenegro, fu tra i primi e più decisi ufficiali che, all'armistizio, si schierarono contro i tedeschi. Alla testa del suo reparto, Marchisio li combatté per quattro mesi con successo. Quando, esaurite le possibilità di resistenza nel Montenegro, i reparti della "Taurinense" furono costretti a disperdersi, il capitano assunse il comando di un forte gruppo di alpini che costituì in brigata partigiana. Marchisio guidò la formazione – che dovette superare freddo, fame, un'epidemia di tifo e i continui attacchi del nemico – dal Sangiaccato alla Bosnia, con l'obiettivo, raggiunto, di collegare i suoi uomini a quelli dell'Esercito popolare di liberazione jugoslavo. Il valoroso ufficiale morì, vinto dalle privazioni e dalla malattia, dopo essere riuscito a portare i suoi uomini in salvo.