Prospero Vergalli
Si era fatto tutta la Prima guerra mondiale in Fanteria e, terminato il conflitto, aveva aderito al PSI. Era poi passato al Partito comunista e aveva, per il suo antifascismo, subito molte aggressioni squadristiche.
Nel 1932, proprio nel giorno della nascita di un figlio, era stato arrestato perché trovato in possesso di un volantino. Si era così fatto sette mesi di carcere, dal quale era uscito per amnistia. L'8 settembre 1943 era stato naturale per Vergalli entrare a far parte del CLN di zona, impegnarsi in una squadra di sappisti e darsi all'organizzazione delle squadre partigiane di montagna.
Un anno di lotta in pianura e poi, nel febbraio del 1945, il patriota di Bibbiano incappa in un rastrellamento dei tedeschi. Condannato alla fucilazione con altri 14 resistenti, Vergalli scampa fortunosamente all'esecuzione e, nell'aprile del 1945, a Liberazione avvenuta, è nominato sindaco del suo paese.
Rimarrà in carica sino al marzo del 1946, poi si dedicherà all'organizzazione del movimento cooperativo nella Val d'Enza, sfruttando l'esperienza maturata nei primi anni Venti del XX Secolo, quando era stato tra i soci fondatori della Latteria Cooperativa "La Villetta", della Fornace cooperativa e del Mulino cooperativo di Bibbiano.
Sul finire della sua lunga esistenza, Vergalli ha potuto vedere, nell'aprile del 1995, l'elezione del figlio Orio a sindaco del suo paese che, nel 2009, ha intitolato una strada al sindaco della Liberazione.