Raffaello Ramat
Con Aldo Capitini e Guido Calogero fu tra i promotori del Movimento dei liberalsocialisti che, dopo aver operato durante il fascismo con "Giustizia e Libertà", finì per confluire nel Partito d'Azione. Dal 1938 al 1940, Ramat diresse a Firenze, finché il regime fascista non la soppresse, la rivista Argomenti. Arrestato nel 1942, il 3 giugno di quell'anno fu assegnato al confino. Vi restò poco più di tre mesi e venne quindi prosciolto. Dopo l'8 settembre 1943 il professore entrò nelle file della Resistenza fiorentina, ma il 2 novembre fu di nuovo arrestato, senza che contro di lui vi fossero elementi di prova. Rilasciato, Ramat raggiunse i partigiani della Brigata Garibaldi "Sinigaglia" e sino alla liberazione di Firenze ne comandò un battaglione. Ha perso la vita sull'Autostrada del Sole, presso Orvieto, in un incidente d'auto.