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Rinaldo Puxeddu

Nato a Villasor (Cagliari) il 28 settembre 1908, morto a Pistoia il 10 settembre 1944, magistrato.

Laureatosi a Cagliari in Giurisprudenza, entrò in Magistratura e, dopo aver svolto la funzione di pretore in alcuni centri minori dell'Isola, proseguì la sua attività di magistrato presso il tribunale di Cagliari, dove aveva lavorato il fratello Luigi. Da giovane studente universitario, Rinaldo era già stato tratto in arresto, perché trovato in possesso di stampa clandestina, proveniente da antifascisti italiani, riparati in Francia. Quando esercitava la magistratura, il giovane Puxeddu si era iscritto alla Facoltà di filosofia, ma le vicissitudini belliche gli impedirono di conseguire questa seconda laurea. Sfollato da Cagliari, quasi del tutto distrutta dai bombardamenti aerei e navali, nel luglio del 1943 il giovane magistrato raggiunse fortunosamente il Continente con la sua famiglia (aveva moglie e due bambine piccole) e con la madre. Dopo l'armistizio dell'8 settembre, Puxeddu riparò a Iano, paesino montano del pistoiese, accolto dai parenti della moglie toscana. Entrato in contatto con patrioti appartenenti a gruppi partigiani, lui (che si ispirava alle idee dei fratelli Rosselli), chiese e ottenne di unirsi a loro ed entrò a far parte, col nome di battaglia di "Antonio", della formazione comandata da Tommaso Morandi. Il 10 settembre del 1944 "Antonio" era con i partigiani scesi a Pistoia per liberare la città, che i tedeschi in ritirata continuavano a cannoneggiare. In piazza del Duomo, nel cortile interno del Palazzo comunale, dove si trovavano una ventina di persone tra patrioti e civili, cadde una granata tedesca che uccise Rinaldo Puxeddu, una bimba di cinque anni e la giovane partigiana Franca Pirami. Dopo la morte del giovane magistrato, la sua formazione si chiamò "Puxeddu", e "Franca" fu il nome assunto da quella nella quale aveva militato la Pirami. Sul luogo è affissa una lapide che ricorda le tre vittime.

(s.p.)