Rolando Besana
Era residente a Savona e, subito dopo l'armistizio, aveva abbandonato la sua nave. Ma non era andato a casa: il 26 settembre 1943 i ruolini dell'Istoreto lo danno già come caposquadra di una banda partigiana di "Italia Libera", in Valle Stura. Il 9 marzo del 1944 "Rolando" assume, in Val Maira, il comando di un distaccamento, sempre di "Italia Libera". Guiderà i suoi uomini sino al 22 aprile, quando verrà a trovarsi con la sua formazione nella zona battuta da un rastrellamento tedesco, tra le valli Stura e Grana. Besana. I suoi partigiani tenteranno di forzare il blocco nemico quando, sembra per opera di un delatore, cadranno in un'imboscata tesa da un reparto di SS ucraine. Nel disperato scontro che ne seguì, "Rolando" cadde con cinque dei suoi compagni.
Al nome del comandante caduto fu intitolata la Brigata della Val Varaita (inquadrata nella II Divisione alpina "Giustizia e Libertà"), che in un primo periodo fu comandata da Giorgio Bocca. Alla vigilia dell'insurrezione, i partigiani della "Brigata Besana", operando con quelli della 181a Garibaldi, riuscirono ad impedire che i tedeschi in ritirata distruggessero le centrali idroelettriche della zona.