Rolando Vignali
Al momento dell'armistizio Vignali si trovava a Tarcento (Udine), come caporale del Battaglione "Gemona" dell'8° Reggimento alpini. Discioltosi il suo reparto, il giovane soldato decise di tornare a casa. Pochi giorni dopo, entrò a far parte della 31a Brigata Garibaldi "Forni", operante in provincia di Parma. A Vignali fu affidato presto il comando di una squadra di partigiani, che impegnò a più riprese i nazifascisti. Nella battaglia di Luneto, il giovane cadde in combattimento contro i tedeschi - che, nonostante fossero molto superiori di numero e appoggiati da autoblindo, furono costretti a ritirarsi - insieme al fratello Emilio e ad altri tre partigiani. Questa la motivazione della ricompensa al valore che è stata conferita a Rolando Vignali nel 1970: "Comandante di distaccamento partigiano, fatto segno a preponderante attacco nemico, affrontava il micidiale fuoco con coraggiosa determinazione e alta capacità sostenendo a lungo l'urto avversario. Ripetutamente colpito, rifiutava l'assistenza dei commilitoni per non indebolire la difesa, inducendosi invece a perseverare nell'impari lotta, finché cadeva da prode, chino sulla sua arma. Fulgido esempio di eroismo e di amor patrio".