Roman Pahor
Di famiglia slovena fu, sin dalle scuole medie, tra i dirigenti antifascisti istriani. Segretario della Lega dei circoli giovanili sloveni, Pahor si batté contro il processo di brutale nazionalizzazione imposto dal fascismo in tutta l'Istria.
Più volte arrestato, Pahor fu confinato a Ponza dal 1928 al 1932 e, una seconda volta, dal 1936 al 1937. Nel 1940 altro periodo di confino in provincia di Chieti, seguito, nel dicembre del 1941 da una condanna a 12 anni di reclusione inflitta dal Tribunale speciale. Tornato libero nel 1944, Roman Pahor aderì subito al Fronte di liberazione sloveno di Trieste, svolgendovi un importante ruolo politico.
Sempre a Trieste, nei primi anni del dopoguerra, Pahor, delegato della Croce Rossa Internazionale, fu tra i dirigenti delle organizzazioni slovene locali.