Romano Pascutto
Cresciuto in una famiglia di piccoli artigiani che, nel 1917, aveva dovuto trasferirsi a Firenze, alla fine della Prima guerra mondiale dovette di nuovo cambiare città. A Pordenone il ragazzo fu iscritto a un Istituto tecnico. Siccome non nascondeva le sue idee di democratico finì per essere preso di mira dai fascisti, tanto da essere costretto nel 1930 ad emigrare in Libia col fratello Sante. Tornato in Italia nel 1942, Romano Pascutto dopo l'armistizio entrò nella Resistenza. Catturato e imprigionato dai nazifascisti, il giovane riuscì a evadere e a riprendere la lotta clandestina sino alla Liberazione. Nel dopoguerra lavorò a Venezia nella Società di navigazione "Tirrenia" e si impegnò politicamente nelle file del PCI. Assessore e poi sindaco del suo paese natale sino al 1980, ha svolto anche un'intensa attività di scrittore e di poeta dialettale. Tra le sue opere poetiche ricordiamo, del 1963, Storia de Nane e, del 1982, L'acqua, la tera, la piera. Nel 1973 sono usciti per l'editore Vangelista i racconti Il pretore delle baracche. Del 1977 sono i romanzi, pubblicati a Padova da Rebellato, La lodola mattiniera e Il viaggio.