Rossano Marchioni
Di famiglia contadina, aveva frequentato l'Istituto tecnico ed era stato assunto alle Ferrovie dello Stato. Dopo l'8 settembre 1943 il ragazzo fu tra i primi ad accorrere nelle file della Resistenza emiliana, scegliendo come nome di battaglia quello di "Binda". Comandante di squadra in una Brigata partigiana "GL", la "Montagna", partecipò a numerose azioni nella zona tra Gaggio Montano e Lizzano in Belvedere. Durante una di queste, in località Ronchidòs Belvedere di Montecastello, "Binda" fu sorpreso da preponderanti forze nazifasciste. Sostenne per alcune ore il conflitto a fuoco, sino a quando cadde colpito a morte. Nella stessa circostanza i nazifascisti massacrarono, per rappresaglia, sessantadue abitanti della zona. Questa la motivazione della Medaglia d'Oro al Valor Militare alla memoria del giovane partigiano: "Fiera figura di patriota, comandante di pattuglia, sorpreso da forze soverchianti avversarie, sosteneva per oltre tre ore l'impari lotta. Terminate le munizioni, si lanciava contro il nemico abbattendo in un corpo a corpo due tedeschi. Colpito a morte, immolava la sua giovane vita alla causa della libertà. Fulgido esempio di valor militare e di sprezzo del pericolo". Al nome di Rossano Marchioni è intitolata una strada di Bologna.