Ruggero Grieco
Fu, dopo la Liberazione, il principale promotore e organizzatore, con Giuseppe Di Vittorio, delle lotte dei contadini italiani per la riforma agraria. Rimasto orfano di padre a soli sette anni, Grieco si era diplomato in agronomia a Spoleto. Nel 1912, a Foggia, aveva aderito al Partito socialista e aveva trascorso l'autunno tra i braccianti, per conoscerne direttamente i problemi e le aspettative. Trasferitosi a Napoli per frequentare la Scuola superiore di agricoltura di Portici, dopo un anno e mezzo dovette abbandonare gli studi per difficoltà famigliari. A Napoli, dove aveva avuto modo di conoscere Amedeo Bordiga, collaborò al settimanale Il Lavoro e, con lo stesso Bordiga, tentò inutilmente di fare opera di moralizzazione tra i socialisti locali. Nel 1913 Grieco, che si era trasferito a Roma, fu chiamato alle armi e assegnato al 1° Reggimento Granatieri di Sardegna. Allo scoppio della Prima guerra mondiale, combatté sul Carso e sul Grappa col grado di sottotenente. Tornato a Napoli al termine del conflitto, Greco riprese i contatti con Bordiga e, con lui e con i compagni del gruppo torinese dell'Ordine Nuovo, fu tra i promotori della nascita del PCd'I, nel cui Comitato Centrale fu eletto, entrando a far parte anche dell'Esecutivo.
Fu Antonio Gramsci a convincerlo, e a portarlo nella sua maggioranza al Congresso di Lione. Dopo la proclamazione, nel 1926, delle "Leggi eccezionali" fasciste, Grieco fu costretto ad espatriare e fu designato a dirigere, con Palmiro Togliatti, il Centro estero del suo partito. Nel 1927, in contumacia, il dirigente comunista fu condannato a 17 anni e 6 mesi di reclusione dal Tribunale speciale. Cominciarono così i lunghi anni dell'esilio, che videro Ruggero Grieco impegnato in un'attività politica senza soste. Dal 1927 al 1939 fu tra i principali redattori della rivista Lo Stato Operaio. Nel 1928, il VI Congresso dell'Internazionale Comunista lo elesse membro candidato dell'Esecutivo; nel 1935, il VII Congresso lo nominò membro effettivo. Quando, allo scoppio della II Guerra mondiale, Grieco riparò dalla Francia all'Unione Sovietica, lavorò presso la sezione italiana di Radio Mosca. Mentre si trovava nella capitale sovietica, ebbe modo di partecipare in prima persona alla battaglia in difesa della città e di meritare, per questo, una decorazione al valore. Rientrato nell'Italia già liberata nel settembre del 1944, Ruggero Grieco fu nominato, dopo la Liberazione, alto commissario aggiunto all'Epurazione, consultore nazionale e deputato all'Assemblea Costituente. Senatore di diritto nel primo Senato della Repubblica, fu confermato nell'incarico nelle elezioni del 1953. Dirigente della Sezione agraria del Partito comunista italiano, ha dato, con Giuseppe Di Vittorio, un decisivo contributo alla costituzione di quella "Associazione dei contadini del Mezzogiorno", che è stata per lunghi anni uno dei suoi principali obiettivi di lavoro. Autore di molte pubblicazioni sui problemi di politica agraria, Ruggero Grieco è stato stroncato da un infarto, mentre teneva un comizio nel Ravennate.