Secondo Cervetti
Lavorava nella fabbrica Orsi Mangelli di Forlì e, subito dopo l'armistizio, alla costituzione della della 29a Brigata GAP, era entrato a farvi parte. Cervetti era stato arrestato il 2 agosto 1944 da agenti dell'Ufficio politico investigativo della GNR. Con lui erano stati rinchiusi nelle prigioni fasciste gli operai Ferdinando Dell'Amore, Ivo Gamberini e Giovanni Golfarelli. L'accusa: "aver svolto, negli stabilimenti industriali della città, attività antinazionale e antifascista, aver diffuso libelli sovversivi e appartenenza a una cellula comunista". I fascisti sottoposero, per giorni e giorni, Cervetti a violenze di ogni sorta. Volevano rivelasse come funzionava e da chi era formata l'organizzazione comunista nelle fabbriche forlivesi, ma non ebbero rivelazioni di sorta. Lo misero così a disposizione dei tedeschi. Nella notte tra il 28 e il 29 agosto un militare tedesco era stato oggetto di un attentato in località San Pietro in Trento; il giorno stesso Secondo Cervetti fu prelevato con gli altri tre operai e impiccato, a Filetto di Ravenna, presso i prati della Minarda, con altri prigionieri dei tedeschi che con loro misero a morte anche alcuni ebrei. Nel 2003, un Tribunale militare italiano, a conclusione di un processo contro Heirich Nordhorn, che aveva organizzato l'esecuzione, ha condannato l'ex ufficiale nazista al risarcimento dei danni ai nipoti di Cervetti, alla figlia di Dell'Amore, alla figlia di Golfarelli e ai parenti delle altre vittime della ferocia nazista.