Sergio Coalova
Aveva frequentato il corso per ufficiali all'Accademia di Artiglieria e Genio e, dopo l'8 settembre 1943, era stato tra i primi a prendere parte alla Resistenza in Val Pellice. Coalova, che aveva aderito alle formazioni Giustizia e Libertà, che sarebbero poi diventate la V Divisione "Sergio Toja", fu catturato dai nazifascisti durante un rastrellamento. Rinchiuso nel marzo del 1944 alle "Nuove" di Torino, a maggio era stato trasferito a Fossoli. Il 21 luglio il transito dal campo di Bolzano e poi, il 5 agosto del 1944, la deportazione a Mauthausen, dove fu rinchiuso con il numero di matricola 82331. Liberato dagli Alleati il 5 maggio 1945, nel dopoguerra Coalova ha lavorato come libero professionista, senza mai dimenticare l'esperienza vissuta nella Resistenza. Nel 1985 è uscito un suo libro di memorie Un partigiano a Mauthausen, che (a oltre sessant'anni da quegli eventi), continua ad essere dall'autore utilizzato in conferenze, manifestazioni e mostre "per non dimenticare".