Sergio Murdaca
Allievo dell'Istituto tecnico di Cremona, nella primavera del 1944 si unì alla 118ª Brigata "Servadei" dislocata sul Mottarone. La sua giovanissima età non impedì che gli fosse presto affidato il comando di un gruppo di ex prigionieri georgiani. Costoro, arruolati dai tedeschi, arrivati in Italia erano passati con i partigiani e il compito del gruppo di Murdaca era soprattutto quello di controllare i movimenti dei fascisti repubblichini. Grazie a Sergio e ai suoi, i partigiani della "Servadei" erano riusciti più volte a sganciarsi in occasione di rastrellamenti. Il ragazzo cadde vittima di una delazione. Ha raccontato un compagno di lotta: «Un gruppo di 50 tedeschi e militi della X Mas, guidati da una spia, irrompevano improvvisamente nel nostro accampamento situato sopra Vezzo. Alla prima raffica Sergio rimase ferito a un fianco e cadde prigioniero insieme a due georgiani, mentre noi riuscivamo a sottrarci alla cattura. Ancora in vita Sergio fu mutilato di un occhio con una pugnalata. Fu evirato e finito a colpi di moschetto sul cranio. Infine, venne gettato sul fuoco della cascina incendiata».