Sergio Piccinini
Col nome di copertura di "Cassego" era stato il più giovane partigiano della Brigata "Zelasco" della Divisione "Coduri". Quando saliva in montagna per portare ai partigiani gli ordini dei comandi liguri o i medicinali di cui i patrioti avevano bisogno, il ragazzino portava sempre con sé un sacchetto di sale; gli serviva per superare più facilmente i posti di blocco fascisti perché - spiegava ai militi - lo utilizzava per scambiarlo con la farina di castagne. Un espediente che funzionava, ma che non lasciava tranquillo il fratello maggiore di Sergio che, col nome di battaglia di "Nelson", era commissario di un distaccamento della "Zelasco". "Nelson" si tranquillizzò soltanto quando il ragazzino, dopo i rastrellamenti nazifascisti del gennaio-febbraio 1945, fu preso in forza alla "Coduri" e restò, con i partigiani, in montagna. Dopo la Liberazione Piccinini, che aveva aderito al Partito socialista, fu eletto sindaco di Sestri Levante. Amministrò il Comune per oltre dieci anni, mantenendo sempre stretti legami con l'ANPI locale.