Silvano Fedi
Frequentava ancora il liceo classico "Niccolò Forteguerri" di Pistoia quando, oltre a un pestaggio per mano dei fascisti, ebbe a subire (era il 12 ottobre del 1939), un arresto e un successivo processo dinnanzi al Tribunale speciale. Silvano Fedi fu condannato ad un anno di reclusione per "associazione e propaganda antinazionale". Nell'ottobre del 1943, poco dopo l'armistizio, erano già in attività nel Pistoiese le "Squadre Franche Libertarie". Le aveva costituite autonomamente, con una cinquantina di uomini, Silvano Fedi. Dal 17 al 20 ottobre, le "Squadre" assaltarono a più riprese il presidio fascista della Fortezza Santa Barbara, facendo razzia di armi e munizioni; subito dopo, i partigiani di Fedi si resero protagonisti dell'assalto alla Questura di Pistoia e della liberazione di 54 prigionieri, tra politici ed ebrei, detenuti alle "Ville Sbertoli". Nel proseguire della lotta contro i nazifascisti, gli uomini guidati da Fedi entrarono in contatto con i partigiani di Manrico Ducceschi, attivi sulle montagne pistoiesi, e fu proprio sulle colline della Croce di Vinacciano che il giovane anarchico fu ucciso dai soldati tedeschi che gli avevano teso un'imboscata. A Pistoia hanno intitolato a Silvano Fedi il corso centrale della città, una scuola comunale, una piscina e una squadra di atletica.