Silvio Torcello
La sua famiglia si era trasferita in Francia per lavoro e lui, nel 1936, fu tra gli antifascisti che accorsero in Spagna in difesa della Repubblica. Inquadrato nelle Brigate Internazionali, Torcello prese parte a quasi tutti i combattimenti che videro impegnato il Battaglione Garibaldi. Quando dovette riparare in Francia per la vittoria dei franchisti, il manovale italiano fu internato al Vernet e poi, di lì, tradotto nel nostro Paese. Processato il 10 ottobre 1941 dal Tribunale speciale, Silvio Torcello fu assegnato per tre anni al confino a Ventotene, di dove fu liberato nell'agosto 1943, dopo la caduta del fascismo. L'armistizio e la successiva costituzione delle prime formazioni partigiane videro Torcello tra i primi protagonisti della resistenza armata in provincia di Savona. Combattente nella IV Brigata "C. Cristoni" della Divisione Garibaldi "Gin Bevilacqua", Torcello fu catturato dai tedeschi durante un rastrellamento e subito passato per le armi. Il suo nome fu poi imposto ad un distaccamento della III Brigata Garibaldi "Libero Briganti". Dopo la Liberazione, in provincia di Savona hanno intitolato strade a Silvio Torcello i Comuni di Valleggia e di Quiliano.