Udino Bombieri
Sergente maggiore, era capocarro e vice comandante di plotone semoventi del 10° Reggimento Lancieri "Vittorio Emanuele II". Il giorno dopo l'armistizio, Bombieri si trovava a Bracciano quando il suo reparto fu attaccato dai tedeschi. Resistette valorosamente e, come ricorda la motivazione della ricompensa al valore, "... ricevuto l'ordine di abbandonare il proprio semovente ormai inutilizzato da una perforante germanica, già ferito, ordinava al marconista e al pilota di lasciare il semovente e rimaneva sotto le raffiche nemiche per inutilizzarlo completamente. Colpito nuovamente da schegge di granata, non abbandonava il carro, fino a che non era sicuro di lasciarlo completamente fuori uso nelle mani del nemico. Caduto ferito mortalmente, faceva cenno al proprio comandante di plotone, che cercava di avvicinarglisi e di portargli soccorso, di non curarsi di lui, di non esporsi, di tornare al suo plotone in combattimento. Continuava il fuoco con il mitra, accasciato poco lontano dal proprio carro in fiamme, fino a che non veniva colto alle spalle e ucciso a revolverate da granatieri germanici".
Portano il nome di Bombieri strade di Bracciano e del suo paese natale. Anche una piazza di Grezzana, in frazione Lugo, è stata intitolata ad Udino Bombieri.