Ugo Buzzolan
Era ancora studente alla Facoltà di Lettere dell’Università di Torino quando, il 20 settembre 1944, col nome di battaglia di “Ippolito Savio” era entrato nella Resistenza. Partigiano combattente era stato inquadrato nella Brigata “Monte Albergian” e sino alla Liberazione aveva fatto parte della 44ma Divisione “Val Chisone” di “Giustizia e Libertà”. Negli anni Cinquanta del XX secolo il giovane ex partigiano era stato assunto a La Stampa e Giulio De Benedetti, allora direttore del quotidiano torinese, gli aveva affidato l’incarico di critico teatrale. Nel 1958, proprio Buzzolan è il curatore della prima rubrica di critica televisiva comparsa sui giornali italiani. Vi scrive con rigore e indipendenza di giudizio, battendosi contro la censura e impegnandosi per la diffusione sul piccolo schermo della cultura e delle opere teatrali. Dopo la morte del critico, Beniamino Placido, che svolgeva allora lo stesso ruolo al quotidiano la Repubblica, non esitò a dichiarare: “Quando non ero d’accordo con Buzzolan, iniziavo a preoccuparmi”. Ugo Buzzolan è stato anche autore del primo originale televisivo trasmesso dalla TV italiana. Il suo titolo era “La domenica di un fidanzato”; a questa prima opera, del 1954, ne seguirono altre due e nel 1975 il giornalista de La Stampa pubblicò la raccolta di racconti satirici intitolata “Comica familiare”. Buzzolan, che ha firmato per oltre trent’anni la sua rubrica televisiva, nel 1958 aveva ottenuto il “Premiolino”, il più antico premio giornalistico italiano, per “la competenza, intelligenza e chiarezza” delle sue critiche.