Ugo Guido Mondolfo
Si era laureato in Lettere a Bologna ed aveva poi conseguito la laurea in Legge all’Università di Siena. Un breve periodo di lavoro come avvocato, poi, dedicatosi all’insegnamento, Mondolfo aveva accompagnato alla professione di insegnante lo studio della storia del diritto.
Nel 1895, a Firenze, Mondolfo aderisce al Partito socialista e comincia a collaborare a “Il domani” e a “La riscossa”. Per questa sua attività pubblicistica, avendo sostenuto i moti popolari del 1898, è deferito al Tribunale militare. Il 1910 lo vede a Milano dove si dedica all’insegnamento al Liceo Berchet e collabora a “Critica sociale”.
Eletto consigliere comunale del capoluogo lombardo, Mondolfo nel 1918 diventa assessore per il piano regolatore e l’edilizia privata e, dal 1920 al 1926, quando la rivista è soppressa dal regime fascista, dirige “Critica sociale”.
Negli anni del fascismo continua ad insegnare nei licei sino a che, con l’entrata in vigore delle leggi razziali è esautorato dall’insegnamento perché ebreo e nel 1940 confinato in provincia di Pesaro.
Il professore socialista riesce a riparare in Svizzera, dove rimarrà sino alla Liberazione. Rientrato in Italia, riprenderà l’attività politica, ricostituirà la redazione di “Critica sociale” e nel 1948 sarà eletto alla Camera dei deputati per la lista del Partito Socialista Unitario nel collegio Milano-Pavia. Quando con la scissione di Palazzo Barberini passerà con Saragat, si manterrà sempre su una linea di sinistra, per abbandonare nel 1953 i socialdemocratici e battersi con Piero Calamandrei, Ferruccio Parri e Tristano Codignola per non fare scattare la democristiana “Legge truffa”.
Nel 1956 Ugo Guido Mondolfo, fu rieletto consigliere comunale a Milano, dove lo colse la morte. Le sue carte sono conservate a Firenze presso la Fondazione di Sudi Storici Filippo Turati e, a Milano, presso la Società Umanitaria.