Ugo Pecchioli
Frequentava a Torino il Liceo "Massimo d'Azeglio" quando, nel 1942, con Giorgio Elter e un piccolo gruppo di studenti, costituì un nucleo antifascista che, l'anno successivo, contribuì alla riuscita degli scioperi del marzo. Il 25 luglio 1943, Pecchioli, che si trovava in Valle d'Aosta, fu arrestato con Elter per aver partecipato, a Cogne, ad una manifestazione di esultanza per la caduta del fascismo. Espatriato nella Confederazione elvetica, dopo l'8 settembre 1943 lo studente prende parte alla Guerra di liberazione, come partigiano combattente nella formazione "Arturo Verraz" operante in Val di Cogne. Nell'estate del 1944 assolve brillantemente l'incarico di far tornare in Italia, dalla Svizzera, Walter Fillak e molti altri antifascisti che vi si erano rifugiati e che avrebbero avuto ruoli di rilievo nella Resistenza. Con la "Verraz", Pecchioli partecipa ai combattimenti di Aimarville, di Villeneuve, di Aosta e, nel novembre del 1944, dopo un massiccio rastrellamento nazifascista, passa con la formazione in territorio francese da poco liberato. Rientrato in Italia, nell'alto Canavese, il giovane partigiano è nominato capo di stato maggiore della 77ª Brigata Garibaldi "Titala". Partecipa alle azioni di guerra di Sparone, Rivarolo, Pont e nello stesso tempo, per incarico di Francesco Scotti, del Comando regionale piemontese, organizza i collegamenti tra la Francia e le zone dell'Italia liberata. Nella primavera del 1945, Ugo Pecchioli è nominato ispettore di Divisione e con questo ruolo partecipa alla battaglia per la liberazione di Torino. Decorato di due Croci di Guerra, dopo la Liberazione Pecchioli riprende gli studi interrotti. Si iscrive a Giurisprudenza e al tempo stesso si impegna nell'attività politica. Con Gillo Pontecorvo organizza a Torino il "Fronte della Gioventù". Sino al 1946 lavora nella commissione d'organizzazione della Federazione torinese del PCI, nella Segreteria della quale entra nel 1947. Sino al 1949 è responsabile della Commissione giovanile e poi della Commissione di propaganda. Dal '49 al '55 è membro della Segreteria della FGCI nazionale, diretta da Enrico Berlinguer. Nel '55, tornato a Torino, è nominato vice segretario della Federazione torinese, della quale diventa segretario dal 1958 al 1966. Dal 1967 al 1970 è segretario regionale del partito in Piemonte. Per un decennio, dal '60 al '70, è anche consigliere comunale di Torino. Membro del CC del PCI dal 1959, nel 1962 entra a far parte della Direzione nazionale e successivamente è componente dell'Ufficio politico e della Segreteria. Dopo il XII congresso (1969) assume l'incarico di responsabile della Commissione nazionale di organizzazione, che reggerà sino al 1976. Nello stesso anno gli è affidata la direzione della Sezione problemi dello Stato, incarico che gli sarà confermato in occasione del XV congresso del PCI (1979) e che manterrà sino al 1983; negli stessi anni è membro della II commissione del CC. Dopo il XVI congresso (1983) Ugo Pecchioli torna a lavorare nella Segreteria del suo partito e, nel 1986, è nominato presidente del Gruppo comunista al Senato, incarico che manterrà sino al 1992. Nel 1989 è tra i sostenitori della "svolta" del PCI e partecipa alla costituzione del Partito Democratico della Sinistra, entrando a far parte del coordinamento e della direzione del nuovo soggetto politico. Nel 1992, è affidato a Pecchioli il coordinamento parlamentare dell'iniziativa politica dei gruppi del PDS sulla questione della lotta alla mafia e alla criminalità organizzata. Ugo Pecchioli ha ricoperto importanti cariche pubbliche in ambito istituzionale. Eletto per la prima volta nel 1972, fu confermato ininterrottamente al Senato fino al 1992. In occasione delle elezioni politiche del 1994, decise di non ripresentare la sua candidatura. Nei due decenni di lavoro parlamentare fu impegnato sulle questioni al centro dei suoi interessi politici: la riforma dello Stato, la giustizia e la lotta alla grande criminalità organizzata, la lotta al terrorismo e la difesa dell'ordinamento democratico, la politica estera, la Difesa. Nel giugno 1993 fu nominato presidente del Comitato parlamentare per i servizi di informazione e sicurezza e per il segreto di Stato, dopo esserne stato vicepresidente dal 1977 al 1987. Membro della Commissione parlamentare d'inchiesta sul caso Moro e della Commissione difesa del Senato, dal 1977 al 1993 fece parte della delegazione italiana all'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa (svolgendovi anche funzioni di vice presidente), e nell'Unione europea occidentale (Ueo). È stato membro del Consiglio nazionale dell'ANPI. Un "fondo" di importanti documenti di Ugo Pecchioli, è raccolto presso la "Fondazione Gramsci". Tra i suoi saggi ricordiamo: Pci '70. I comunisti in cinquant'anni di storia, scritto con Luigi Longo e Alessandro Natta, La riforma democratica delle forze armate, scritto nel 1979 con Aldo D'Alessio, Mafia e corruzione. Un libro scritto da 150.000 italiani pubblicato con M. Marturano nel 1994 e, curato da Gianni Cipriani, Tra misteri e verità. Storia di una democrazia incompiuta, del 1995. A dieci anni dalla scomparsa del grande dirigente antifascista, la sua figura e la sua opera sono state ricordate a Roma, nella sala Zuccari di Palazzo Giustiniani, da Anna Finocchiaro, Francesco Cossiga, Piero Fassino e Adalberto Minucci.