Ulisse Guzzi
Figlio del fondatore della famosa fabbrica di motociclette, Ulisse fu sorpreso dall'armistizio mentre prestava servizio militare come tenente pilota di complemento. L'8 settembre 1943, nel marasma seguito alla fuga dei Savoia, il giovane ufficiale non ebbe esitazioni e si dette alla macchia. Preso contatto con le forze antifasciste del Lecchese, fu tra i promotori dell'organizzazione delle prime bande partigiane in Valsassina. Divenne in seguito capo di stato maggiore del Raggruppamento divisioni d'assalto "Garibaldi" della Lombardia, costituito con l'unificazione delle formazioni del Lecchese con quelle del Comasco, della Bassa Valtellina e della Val Blandino. Il Raggruppamento comprendeva due Divisioni, ciascuna forte di tre brigate. Nella I Divisione erano comprese la 40a "Giacomo Matteotti", operante in bassa Valtellina, la 90a "Elio Zampieri", attiva in Val Chiavenna, e la 52a "Luigi Clerici", impegnata sulla sponda occidentale del lago di Como. La II Divisione operava nel Bergamasco con la con la 86a Brigata "Issel", nella zona delle Grigne con la 89a "Poletti" e con la 55a "Rosselli" in Valsassina, Valvarrone, Val Gerola e Val Blandino. Nel dopoguerra Ulisse Guzzi, in sintonia con la moglie, Angela Locatelli, ha contribuito, nel Lecchese, alla conservazione degli ideali della Resistenza, con iniziative che hanno avuto il loro fulcro nel Centro culturale "Piero Calamandrei".