Umberto Carpi
Umberto Carpi, semplicemente 'Paci' per gli amici e i suoi studenti, era nato a Bolzano, ma aveva lasciato la città di origine per seguire i corsi alla Scuola Normale Superiore di Pisa e non l'aveva più lasciata. Lì era presto divenuto una personalità di riferimento del Sessantotto, fin da quando aveva collaborato alla stesura delle Tesi della Sapienza. Poi la scelta di intraprendere la carriera accademica impegnandosi anche nella vita civile e politica col PCI.
Sarà per molti anni docente universitario, insegnando letteratura italiana, e poi preside della facoltà di Lettere e Filosofia. Nel marzo 1994, è eletto al Senato con Rifondazione Comunista. Rieletto nella successiva legislatura decide di iscriversi al gruppo della Sinistra Democratica. I primi incarichi istituzionali arrivano nel maggio 1996. È Sottosegretario per l'Industria, il commercio e l'artigianato nel primo Governo Prodi e poi, da ottobre '98 a dicembre '99, nel primo Governo D'Alema. Conclusa l'esperienza in Parlamento e nell'Esecutivo, Umberto Carpi diviene sindaco di Crespina per due mandati.
Spirito critico, personalità brillante, grande conversatore, forte soprattutto di una formidabile cultura umanistica, Carpi ha dedicato interamente gli ultimi anni della sua vita a tutelare e valorizzare la Costituzione, la memoria della Resistenza e dell'Antifascismo. Ad Ancona, in occasione della Festa nazionale ANPI tiene un'indimenticabile lectio magistralis su Rinascimento, Risorgimento e Resistenza e nel 2011, col 15° Congresso ANPI, diviene componente del Comitato Nazionale. Pur colpito dalla malattia che lo porterà prematuramente alla morte, Umberto Carpi non risparmia energie per l'Associazione e, nel Comitato di redazione, per la rivista ufficiale dell'ANPI, Patria indipendente.
Pochi giorni prima della scomparsa, consapevole di aver ancora pochi giorni di vita, 'Paci' ha scritto una lettera all’Associazione, un saluto e un testamento morale insieme: “L'unica organizzazione politica e culturale di cui io oggi faccia parte, e con grande fierezza, è l'ANPI e considero un grande onore essere stato inserito nel suo gruppo dirigente e nella redazione del suo giornale. Spero, malgrado lo stato fisico, d'esser riuscito a dar qualche contributo, almeno di passione. Del resto il 25 aprile comiziavo per voi ad Aosta ed è stato un bel finire così fra tanti partigiani vecchi e giovani in una città in cui la Resistenza traspira dai muri…”.
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