Umberto Ghini
Giovanissimo militante della Gioventù comunista, fu più volte arrestato per le sue idee. Dopo la promulgazione delle Leggi eccezionali fasciste, fu processato dal Tribunale speciale che, nel 1928, lo condannò a 7 anni di reclusione. Incarcerato a Civitavecchia, Ghini fu poi confinato alle Tremiti e a Ventotene e riacquistò la libertà soltanto alla vigilia della Seconda guerra mondiale. Dopo la caduta di Mussolini, Ghini fu tra gli organizzatori del Comitato unitario antifascista a Bologna e, dopo l'8 settembre 1943, tra i promotori dei primi nuclei di resistenza armata in Emilia. Sino alla Liberazione, Umberto Ghini fece parte del Comando piazza partigiano di Modena. Nel dopoguerra fu segretario della Federazione comunista di Rieti e fu poi tra i dirigenti del lavoro cooperativistico in Emilia. A Bologna gli era stata intitolata, dai Democratici di sinistra, una Sezione che portava anche il nome di Dozza.