Umberto Massola
Aveva soltanto 13 anni quando aveva preso parte, a Torino, alle manifestazioni contro la guerra organizzate dopo la rotta di Caporetto. Nel 1920 si era iscritto a PSI, per passare l’anno dopo, alla sua costituzione, al Partito Comunista d’Italia. Tra i difensori della redazione de L’Ordine Nuovo dagli assalti delle squadracce fasciste, dopo aver compiuto a Bologna il servizio militare, Massola riprese a Torino il suo impegno antifascista. Arrestato nel 1927 con l’accusa di aver organizzato una manifestazione per il Primo Maggio e prosciolto dopo 13 mesi di carcere, nel 1929 il giovane comunista espatria clandestinamente. In Francia lavora per il Centro estero del suo partito ed è eletto nel Comitato centrale della FGCI. Gli anni del regime vedono il giovane antifascista impegnato nel Veneto, in Friuli-Venezia Giulia (a Trieste riesce ad organizzare uno sciopero ai Cantieri navali), a Mosca, ancora in Italia (dove dirige l’ufficio organizzazione del partito), sino a che “Francesco” (questo il nome di copertura del comunista che la polizia fascista definisce “la primula rossa2) non deve di nuovo riparare all’estero. L’entrata in guerra dell’Italia vede il ritorno in patria di “Francesco”, al quale è affidato il Centro interno permanente. Sotto la sua direzione escono il Quaderno del Lavoratore, Il grido di Spartaco, l’Unità clandestina; si organizzano gli scioperi del marzo 1943 che, da Torino, si estenderanno a Milano, alla Liguria, alla Venezia Giulia, all’Emilia e che si svolgeranno sino all’aprile. Alla caduta di Mussolini segue la nascita del “Comitato nazionale d’azione antifascista” di cui “Francesco” sarà uno dei promotori e che diverrà, ben presto, il CLN. Incaricato del lavoro nell’Alta Italia, Massola sarà tra gli organizzatori delle prime formazioni partigiane in Piemonte e farà parte del Comando generale delle Brigate d’assalto Garibaldi. Sul finire del 1944 il dirigente comunista è chiamato a Roma dal suo partito ed entra nella Segreteria nazionale del PCI. Sempre eletto nel Comitato centrale, membro della Direzione, diverrà segretario regionale delle Marche, parteciperà alla Costituente, sarà deputato comunista nella I e nella II Legislatura. Negli ultimi suoi anni Umberto Massola si è dedicato alle ricerche storiche. Tra i suoi saggi: Marzo 1943, ore 10 e Memorie 1939-41, pubblicato nel 1974.