Vincenzo Giovanni Giusto
Assolti gli obblighi militari era entrato in Magistratura. Giudice al Tribunale di Torino e poi a Cuneo, dopo l'8 settembre 1943 Vincenzo Giusto rifiutò di servire sotto i nazifascisti. Presa la strada della montagna, il giovane magistrato combatté nelle file del 1° Gruppo divisioni alpine "Mauri", svolgendo, tra l'altro, l'incarico di procuratore militare presso il Comando del Gruppo. Conosciuto con i nomi di battaglia di "Enzo" e di "Giudice", cadde combattendo contro i tedeschi a pochi giorni dalla Liberazione. Questa la motivazione della Medaglia d'Oro al Valor Militare: "Giudice di tribunale, piuttosto che sottostare agli ordini dell'oppressore tedesco preferiva prendere fra i primi la via della montagna, dove entrava a far parte di una formazione di volontari della libertà. Dopo aver partecipato, dando prove ripetute di coraggio, di serenità nel pericolo, di fermezza di carattere, a molte azioni contro il nemico, e venutosi a trovare, nella più rischiosa di queste, di fronte a un forte gruppo avversario, anziché ripiegare, affrontava con pochi uomini il nemico superiore di numero e di mezzi accettando il combattimento. Visti cadere molti dei suoi, balzava risolutamente sulla strada per attirare su di sé la reazione nemica e dar tempo ai compagni di mettere in salvo i feriti, finché colpito da bomba a mano, cadeva eroicamente con l'arma in pugno".