Vincenzo Tonelli
Se ne è andato nella "sua" Tolosa Vincenzo Tonelli, uno fra gli ultimi italiani garibaldini di Spagna e, come si era egli stesso definito nel titolo di un volume autobiografico, un comunista, combattente dell'antifascismo europeo. Come per la maggior parte dei volontari italiani accorsi in Spagna a difendere la Repubblica, anche la storia di Tonelli parte da quella che potrebbe essere, per l'Italia di quei tempi, una "normale vicenda di emigrazione". Nato a Castelnovo del Friuli, Tonelli a 14 anni si trasferisce con il padre in Francia, stabilendosi prima a Parigi e poi a Tolosa dove lavora come manovale per imprese edili. Impara in fretta e bene il mestiere di muratore ed altrettanto rapidamente comincia a costruirsi una solida cultura politica antifascista. Quando, nell'ottobre del '36, gli si prospetta la possibilità di arruolarsi come volontario per la Repubblica spagnola, l'antimilitarista Tonelli non avrà dubbi: "J'y vais" - io ci vado - a combattere quel fascismo i cui soprusi aveva già fatto in tempo a conoscere da bambino nel suo Friuli. Tonelli partecipa alla difesa di Madrid e poi, spostandosi sui vari fronti, rimane in Spagna fino alla definitiva smobilitazione delle Brigate Internazionali. Rientrato in Francia continua nell'attività politica; alla fine di settembre del 1942 viene internato nel campo "disciplinare" di Vernet, nell'Ariège, riservato agli "stranieri non grati" e da qui consegnato alle autorità fasciste italiane che lo rimpatriano come detenuto e lo rinchiudono nel carcere di Udine. Liberato dopo l'armistizio Tonelli si arruola nelle file della Resistenza friulana ed è nominato comandante di battaglione della divisione Sud-Arzino, con la quale combatte sino alla Liberazione. Dopo la guerra ritorna a Tolosa, ancora una volta da clandestino, passando da Aosta e affrontando chilometri a piedi con un freddo terribile. L'accoglienza in Francia non è delle migliori: gli italiani sono considerati traditori e complici dei nazisti, ma Tonelli è uno che il fascismo lo ha combattuto prima in Spagna e poi in Italia e dunque ottiene, proprio per i suoi meriti da partigiano, la cittadinanza francese. Nel 1947 fonda la sezione di Tolosa dell'Association des Garibaldiens con l'obiettivo di mantenere vivo il ricordo dei combattenti, ma soprattutto per trasmettere alle nuove generazioni i valori della Repubblica, della libertà e della pace. Un impegno questo che Vincenzo Tonelli ha tenacemente e fieramente portato avanti fino alla fine della sua vita. Grazie al suo impegno i Garibaldiniens di Tolosa hanno instaurato uno stretto rapporto di collaborazione con il Musée Départemental de la Résistance et de la Déportation e sono riusciti a salvare e a rendere fruibile al pubblico come area monumentale ciò che restava del Campo di internamento di Vernet, zona altrimenti destinata a speculazione edilizia e sfruttamento commerciale. Così gli ha reso omaggio il Presidente del Consiglio Generale della Haute Garonne, Pierre Izard: «Vincenzo Tonelli ci lascia il ricordo di un uomo integro, con la schiena diritta, con un'appassionata volontà di continuare a lottare sempre contro le ingiustizie. Attraverso l'esempio di un'intera vita, egli ci ricorda che questa lotta non può tollerare concessione alcuna».
(r. m.)