Vittorio Meneghini
Durante la Seconda guerra mondiale, al comando di sommergibili, si distinse nella missione di minamento delle acque antistanti la base inglese di Alessandria d'Egitto. Decorato di Medaglia d'Argento, gli era stato poi affidato, come capitano di fregata, il comando del cacciatorpediniere Euro. Al momento dell'armistizio, l'unità di Meneghini si trovava nel Dodecanneso, a Lero, e il cacciatorpediniere partecipò alla difesa dell'isola dai ripetuti attacchi germanici, controbattendo efficacemente con le batterie di bordo i bombardieri nazisti. Allorché la piazzaforte stava per cadere in mano ai tedeschi, il comandante dell'Euro tentò di sottrarre la sua nave alla cattura, spostandola nella baia di Partemi. Qui il cacciatorpediniere fu affondato dai bombardieri nemici; il comandante, con gli uomini dell'equipaggio sopravvissuti, continuò la lotta da una base costiera. Nella motivazione della massima ricompensa al valore conferita a Meneghini, si ricorda che «... cessava il fuoco solo dopo aver avuto conferma dell'ordine generale che rendeva ogni ulteriore lotta inutile spargimento di sangue. Caduto in mano ad un nemico ingeneroso e feroce, suggellava con il sangue una vita tutta dedita all'adempimento del dovere... ».