Vittorio Salvoni
È stato uno dei più audaci gappisti milanesi e si distinse, poco dopo essere entrato nella Resistenza, in azioni che avevano del temerario. A capo del distaccamento "Walter" della terza formazione "Rubini", Salvoni nell'estate del 1944 attaccò con due gappisti il campo volo di Bresso, riuscendo a far saltare in aria quattro aeroplani trimotori. Con altrettanta audacia attaccò le scuole di via Montello, sede dei comandi tedeschi e fascisti. Gli fu fatale la delazione di una spia che, nel quartiere Dergano, mise sull'avviso i militi della brigata "Resega". Salvoni cadde, colpito alla testa da un proiettile, durante un attacco ai fascisti che aveva programmato con altri due compagni del distaccamento "Walter". Sulla casa di via Cicerone, dove abitava nel quartiere di Niguarda, lo ricorda una lapide sulla quale è inciso: "Salvoni Vittorio/ Eroe della libertà/ ucciso da piombo nazifascista/ il 21-9-1944".