Volcherio Savorgnan D'Osoppo
Nel novembre del 1943 era salito in montagna, unendosi alle nascenti formazioni partigiane. Savorgnan partecipò coraggiosamente a tutte le azioni condotte contro i nazifascisti dai partigiani della XV Brigata Garibaldi "Saluzzo" comandata da Mario Morbiducci. A sua madre, la contessa Lucilla, che cercava di sottrarlo a quella vita di continui pericoli rispondeva: "noi ci battiamo per un ideale puro". Savorgnan, che discendeva da una famiglia di patrioti e di condottieri, si dimostrò uomo di nobili sentimenti, coraggioso, spontaneo e generoso; un vero apostolo dei principi di eguaglianza, libertà e giustizia. Caduto nel disperato tentativo di fermare l'avanzata delle preponderanti forze tedesche e fasciste, il distaccamento di cui era vice comandante assunse, dopo la morte del giovane, il nome di "Savorgnan". I suoi compagni di scuola di Pinerolo, hanno fatto erigere a Sant'Eusebio di Melle, un cippo sul quale si legge: "QUI/ NON ANCORA VENTENNE/ ADDI XXV-III-MCMXLIV/ VOLCHERIO SAVORGNAN/ CONTE D'OSOPPO/ BELGRADO E CASTELNUOVO/ MARCHESE D'ARIS/ SIGNORE DI BUIA/ PATRIZIO VENETO/ ULTIMO RAMPOLLO MASCHIO/ DI UNA STIRPE DI CONDOTTIERI E DI EROI/ CADDE COMBATTENDO, PER LA PATRIA E LA LIBERTA'/ "FIDEM FIRMAVIT SANGUINE."
(b.p.)