Walter Audisio
Era impiegato alla Borsalino quando, nel 1931, entrò nell'organizzazione comunista clandestina. Finito nelle mani dell'OVRA (Opera volontaria di repressione antifascista, secondo la sua prima definizione - NdR), Audisio, nel 1934, fu confinato nell'isola di Ponza per cinque anni. Dopo la caduta del fascismo riprese l'attività politica clandestina e, nel settembre del 1943, cominciò a organizzare nel Monferrato le prime bande partigiane. Successivamente comandò le formazioni garibaldine operanti in provincia di Mantova e nel basso Po. Divenne quindi (col nome di battaglia di "Colonnello Valerio"), ispettore delle Brigate Garibaldi e, nel gennaio del 1945, a Milano, ufficiale addetto al Comando generale del CVL.
Fu proprio da questo Comando che, il 28 aprile 1945, ricevette l'ordine di recarsi a Dongo, per eseguire la sentenza capitale decretata dal CVL nei confronti di Benito Mussolini, sulla base del decreto emesso, il 25 aprile 1945, dal CLN Alta Italia. L'art. 5 del decreto diceva: " I membri del governo fascista e i gerarchi del fascismo colpevoli di avere contribuito alla soppressione delle garanzie costituzionali, d'aver distrutto le libertà popolari, creato il fascismo, compromessa e tradita la sorte del Paese e d'averlo condotto all'attuale catastrofe, sono puniti con la pena di morte e, nei casi meno gravi, con l'ergastolo".
Sull'esecuzione del capo del fascismo a Giulino di Mezzegra, il Colonnello Valerio ebbe a raccontare: "... cominciai a leggere il testo della sentenza di condanna a morte del criminale di guerra Benito Mussolini: Per ordine del Comando generale del Corpo volontari della libertà, sono incaricato di rendere giustizia al popolo italiano.Credo che Mussolini non abbia nemmeno capito quelle parole: guardava con occhi sbarrati il mitra che puntavo su di lui... Su quel corpo scaricai i cinque colpi. La Petacci, fuori di sé, stordita, si mosse confusamente; fu colpita e cadde di quarto a terra. Mussolini respirava ancora e gli diressi, sempre col Mab, un ultimo colpo al cuore. Erano le 16,30 del 28 aprile 1945".
Dopo la Liberazione, Walter Audisio fu eletto deputato, era il 1948, nelle liste del Fronte Popolare per la circoscrizione di Alessandria. Riconfermato nelle tre successive Legislature, nel 1963 optò per il Senato. Lasciò quindi l'attività politica per lavorare all'ENI. Morì per un infarto.